CARO CORONAVIRUS

LETTERA DEL SINDACO

Data di pubblicazione:
27 Febbraio 2020
CARO CORONAVIRUS

Care e cari bisuschiesi,

voglio approfittare di questo periodo particolare che stiamo vivendo per vedere di riprendere l’abitudine a scrivervi qualche pagina ogni tanto per comunicarvi il mio pensiero rispetto ad argomenti a volte più “istituzionali” a volte meno.

Da qualche giorno stiamo vivendo molti degli aspetti della nostra vita sotto le condizioni che l’ordinanza governativa e regionale ci impone allo scopo di evitare che il virus, il nuovo coronavirus che causa la malattia conosciuta con la sigla COVID-19, si diffonda più di quanto già lo sia.

Non sono medico e quindi mi asterrò dal parlarvene dal punto di vista scientifico anche se voglio ricordarvi di applicare tutti i consigli dispensati dal Ministero della Salute: avrete notato che queste indicazioni assomigliano molto a quelle che sono sempre state date per combattere l’influenza che torna ogni anno e anche per prevenire altri disturbi e malattie. Approfittiamone per reimpararli e trasmetterli ai più piccoli. Entrando nelle abitudini ci aiuteranno a vincere più facilmente le battaglie future contro alcune malattie. I nostri medici ci hanno sempre ricordato queste pratiche di igiene e gliene siamo grati. Molti di loro proprio in questi giorni, così come gli altri membri del personale sanitario, nel prodigarsi nella cura dei pazienti hanno essi stessi subito il contagio.

Voi, cari concittadini, in questi giorni avete subito uno stravolgimento nelle abitudini di vita: le scuole chiuse, dagli asili alle università, hanno posto il grosso problema di seguire i figli durante la giornata lavorativa. Per molti di voi questo è stato un problema irrisolvibile. Per altri le relazioni familiari e amicali hanno sopperito al bisogno: le nonne e i nonni innanzitutto ma anche le sorelle e i fratelli maggiori, tutti i parenti ma anche i vicini di casa o gli amici. Un’occasione questa per riscoprire quanto la solidarietà sia una forza che mai dobbiamo dimenticare!

Mi permetto di darvi un’indicazione che ho pensato in questi giorni incontrando alcuni di voi in compagnia di figli e nipoti: approfittiamo nell’insegnare ancora una volta le norme di igiene spiegando ai più grandicelli la malattia. Però facciamo sì che questo momento di ritiro non sia un’esperienza negativa e ansiogena: i bambini sono molto sensibili, lo sapete! Mettiamo piuttosto l’accento sulla vacanza inaspettata, sull’occasione di divertirsi insieme, di leggere ed eseguire insieme qualche compito.

Nello stesso tempo corriamo però un pericolo: l’isolamento fisico porta al riparo dal contagio del virus ma porta anche alla perdita di contaminazione da parte delle cose positive. Sto in casa, non vedo nessuno e, piano piano, divento solitario e diffidente. Non voglio più vedere gli altri, soprattutto quelli che portano le malattie. Tendiamo ad individuare in alcune persone i colpevoli del contagio. Magari individuando questi “untori” in base all’etnia o alla provenienza. Forse proprio come sta capitando oggi con la COVID-19 anche agli italiani che si recano all’estero.

Consiglierei a tutti di profittare di questa assenza di attività scolastiche, associative, sportive e culturali per riscoprire la natura che a Bisuschio offre parchi, boschi, sentieri e soprattutto occasione di incontro fra generazioni. All’aria aperta lo spazio permette di non essere troppo vicini alle persone che potrebbero trasmettere malattie. Ma sempre all’aria aperta (come il nostro festival bisuschiese “ Sogni all’aria aperta” ci insegna) si incontrano veramente le persone. Così quando riprenderemo a frequentare scuole, palestre, campi da gioco, cinema, teatro, oratori, chiese, sedi di associazioni, conferenze e altro ancora saremo più capaci di metterci in contatto con gli altri.

Per concludere concedetemi di farlo in maniera “leggera” (in questi giorni sono circolate miriadi di storielle e vignette comiche sul nuovo virus): non ne avevamo certamente bisogno ma combattendo il nuovo coronavirus, che ha fatto anche delle vittime ,non dimentichiamolo, potrebbe forse portarci  ad imparare qualcosa di buono.

Il sindaco Giovanni Resteghini

Ultimo aggiornamento

Venerdi 01 Marzo 2024